Giuseppe Barbera
AGRUMI
“Tutto in questi alberi affascina gli occhi, soddisfa l’odorato,
stimola il gusto, nutre il lusso e le arti e mostra all’uomo
stupito l’insieme di tutti i piaceri”. Sono le parole di Giorgio
Gallesio all’inizio del XIX secolo ad accompagnare il successo che,
con la diffusione della navigazione a vapore e delle ferrovie,
finalmente porta arance e limoni, cedri e mandarini in tutta Europa.
Piante originarie delle foreste ai confini tra India e Cina erano
gradualmente giunte nel Mediterraneo ma solo allora sarebbero
arrivate oltre le tavole e i giardini aristocratici per diffondersi
nelle campagne costiere del Sud e nei mercati urbani delle grandi
città europee. Un percorso che inizia ad opera degli esploratori di
Alessandro Magno e delle pagine di Teofrasto, il padre della
botanica, e continua in miti greci, pagine bibliche, leggende
orientali. Gli agrumi sono diventati la cura per debellare epidemie
secolari; hanno condizionato lo sguardo di scrittori e poeti di tutti
i tempi; su di essi sono stati edificati imperi economici
internazionali. Ovunque si coltivino, per superare i limiti che
derivano dall’origine tropicale, bisogna però soddisfare alcune
necessità agronomiche che hanno segnato il paesaggio. L’aridità
dell’estate si supera con l’irrigazione; per i rigori
dell’inverno, come a Sorrento e Amalfi, servono coperture con
frasche e paglia. Ancora più a nord, fin dai tempi romani e poi
nella Firenze dei Medici e della loro smisurata passione espressa in
architetture, quadri e opere letterarie, dove non sia possibile
appoggiare gli alberi a muri esposti a sud, si coltivano in vasi che
in inverno si ricoverano in serra. Integrandosi con architetture
palaziali, aranciere (limonaie o cedraie) monumentali si diffondono
nelle ville nobiliari dalla metà del XV secolo. Il loro successo
agricolo sconfina nei campi dell’immaginario delle arti e delle
lettere e li porta al primato delle produzioni frutticole mondiali.
Sono segno di ricchezza produttiva nei paesaggi agrari dal clima mite
e, con un’affascinante diversità di forme, colori e sapori dei
frutti e l’eleganza degli alberi dalle foglie lucenti e dalla
corteccia liscia e cuoiosa, occupano i posti di maggior rilievo nelle
campagne e nei giardini nelle fiere, nelle mostre pomologiche, sulle
tavole imbandite, nelle collezioni delle aranciere dei palazzi
rinascimentali.
Stagione: Primavera 2024
Data: 16 maggio 2024
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Data: 16 maggio 2024
dal DIZIONARIO di BREVISSIME
LOREM IPSUM
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