Eugenio PandolfiniPAESAGGIO NASCOSTO
Il paesaggio va di moda.
Se ne parla in tanti ambiti e settori: ne parlano gli architetti, i sociologi, i biologi, gli psicologi, i medici, i geografi.
La comunicazione del paesaggio coinvolge riviste, pubblicazioni scientifiche, televisione, radio, social media.
Viene spontaneo chiedersi: cos’è il paesaggio?
Pensiamo di saperlo, spesso ignorando la complessità che lo caratterizza. In effetti, il paesaggio è un sistema articolato che gli esseri umani da sempre costruiscono e trasformano in base ai loro obiettivi di sviluppo (economico, sociale, culturale, estetico) e caricano di sentimenti soggettivi che diventano i valori di ognuno e si esprimono attraverso sensazioni mutevoli che coinvolgono i nostri sensi.
Perché allora, nel senso comune, prevale un’idea di paesaggio immutabile, statico? Come un’idea di qualcosa che si ammira quando si è in movimento da un punto a un altro, attraversando i territori senza guardare, perché in definitiva sono i punti di partenza e di arrivo a essere importanti, e non cosa c’è in mezzo.
Parliamo quindi di un paesaggio di cui si sta perdendo progressivamente la capacità di comprensione, di un paesaggio nascosto, come nascosti sono i suoi valori. E sono nascosti perché soffriamo di analfabetismo paesaggistico, ovvero non abbiamo più gli strumenti per capirne il potenziale, né riusciamo più a comunicarne i valori e il concetto di paesaggio come importante strumento di cittadinanza, di relazione con gli altri, di lettura e scrittura sociale.
Stagione: Primavera 2024
Data: 14 marzo 2024
Durata: 51 min
Lingua: italiano
Se ne parla in tanti ambiti e settori: ne parlano gli architetti, i sociologi, i biologi, gli psicologi, i medici, i geografi.
La comunicazione del paesaggio coinvolge riviste, pubblicazioni scientifiche, televisione, radio, social media.
Viene spontaneo chiedersi: cos’è il paesaggio?
Pensiamo di saperlo, spesso ignorando la complessità che lo caratterizza. In effetti, il paesaggio è un sistema articolato che gli esseri umani da sempre costruiscono e trasformano in base ai loro obiettivi di sviluppo (economico, sociale, culturale, estetico) e caricano di sentimenti soggettivi che diventano i valori di ognuno e si esprimono attraverso sensazioni mutevoli che coinvolgono i nostri sensi.
Perché allora, nel senso comune, prevale un’idea di paesaggio immutabile, statico? Come un’idea di qualcosa che si ammira quando si è in movimento da un punto a un altro, attraversando i territori senza guardare, perché in definitiva sono i punti di partenza e di arrivo a essere importanti, e non cosa c’è in mezzo.
Parliamo quindi di un paesaggio di cui si sta perdendo progressivamente la capacità di comprensione, di un paesaggio nascosto, come nascosti sono i suoi valori. E sono nascosti perché soffriamo di analfabetismo paesaggistico, ovvero non abbiamo più gli strumenti per capirne il potenziale, né riusciamo più a comunicarne i valori e il concetto di paesaggio come importante strumento di cittadinanza, di relazione con gli altri, di lettura e scrittura sociale.
Stagione: Primavera 2024
Data: 14 marzo 2024
Durata: 51 min
Lingua: italiano
dai CONSIGLI LIBRARI
Il paesaggio nascosto. Quale comunicazione nei luoghi della complessità
Eugenio Pandolfini
Leo S. Olschki, Firenze 2019
Il giardiniere planetario
Gilles Clément
22 Publishing, Milano 2008
Tracce. Segni e rappresentazioni del paesaggio che cambia
A cura di M. G. Cianci e M. Rabazo Martin
Il Poligrafo, Padova 2023
Il giardino in movimento
Gilles Clément
Quodlibet, Roma 2023
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